OFFSITE SESSION RELIGIOUS LIBRARIES
DI IFLA 2009: UN'ESPERIENZA STIMOLANTE
Il 24 agosto scorso si è svolta all'Ambrosiana, nella nuova Sala delle Accademie inaugurata proprio in quest'occasione, la più volte annunciata Sessione di lavoro sulle biblioteche della tradizione ebraica, cristiana e islamica, organizzata in solido dall'Ufficio nazionale beni culturali ecclesiastici della CEI, dalla nostra Associazione, da URBE con il contributo dell'Arcidiocesi di Milano, come sessione separata e parallela ai lavori di IFLA 2009.
I preparativi dell'iniziativa, lunghi e laboriosi per la novità dell'iniziativa e il suo carattere internazionale e interreligioso che richiedeva molteplici e complessi contatti, sono stati condotti con amorevole tenacia da p. Silvano Danieli, bibliotecario del Marianum e presidente di URBE. A lui e al suo intelligente lavoro vadano i nostri più sentiti ringraziamenti. I suoi sforzi, coronati da meritato successo, hanno donato al folto pubblico che gremiva la sala - e a tutti coloro che leggeranno gli atti che contiamo di pubblicare non appena completata la raccolta e la revisione redazionale dei testi - un'esperienza emozionante per novità e portata storica.
Non sembrino fuori luogo questi termini. Che si sia trattato di un avvenimento storico lo attestano gli atti delle 74 precedenti edizioni del Congresso mondiale IFLA, nelle quali mai si era riservato spazio alle biblioteche di interesse religioso. Neppure poteva lasciare senza emozione il fatto di trovarsi tra colleghi di diverse religioni per un primo confronto e anche per qualche primo timido progetto di collaborazione.
Hanno una funzione comune le biblioteche di interesse religioso delle tre principali civiltà che si affacciano sul bacino mediterraneo? Possono queste biblioteche rinverdire e rinvigorire quel la loro plurisecolare presenza e mai cessata attività che in tempi difficili ha salvaguardato e tramandato testi basilari per la cultura e la civiltà moderna, e costituire ancor oggi fari di luce e solidi punti di riferimento? E' possibile stabilire un tavolo di lavoro comune per confrontare le proprie esperienze nel campo dei servizi, della conservazione-tutela-valorizzazione dei rispettivi patrimoni documentali, e per esplorare campi di lavoro comuni? E'lecito sperare che in seno all'IFLA si costituisca un gruppo di studio - se non una commissione specifica - per questa tipologia di biblioteche, magari non circoscritta alle tradizioni ebraica, cristiana e islamica, ma aperta a tutte le religioni? Sono solo alcuni degli interrogativi che stanno alle origini di questa iniziativa, ideata subito dopo l'annuncio della scelta di Milano come sede del 75° Congresso IFLA 2009. La ricerca di una risposta - o del cammino per dare una risposta - a queste domande nient'affatto peregrine, ha determinato l'organizzazione dell'Offsite Session.
La sede italiana, in particolare quella milanese, si rivelava provvidenziale per mettere a fuoco queste problematiche. Ben lo hanno compreso gli enti organizzatori e sostenitori dell'evento: l'ABEI, con i suoi oltre trent'anni di attività al servizio delle biblioteche ecclesiastiche italiane di ogni tipologia e dimensione; URBE, con i due decenni di esperienza unificatrice dei cataloghi e dei servizi delle più prestigiose biblioteche ecclesiastiche romane; l'Ufficio nazionale beni culturali ecclesiastici della CEI, che recentemente ha maturato una scelta fondamentale e promettente di coordinamento delle biblioteche ecclesiastiche e di raccordo delle stesse con il Servizio bibliotecario nazionale; l'Arcidiocesi di Milano, nella quale la tradizione bibliotecaria vanta presenze quali l'Ambrosiana, scelta non a caso come sede dell'Offsite Session.
La nuova Sala delle Accademie, gremita di bibliotecari provenienti da ogni parte d'Italia e dall'estero, già era motivo di soddisfazione per gli organizzatori. Così pure l'interesse dimostrato dalla stampa e dalle TV locali. Incoraggianti le parole introduttive del Cardinale Dionigi Tettamanzi che si concludevano con l'auspicio che le biblioteche religiose divengano laboratori per l'elaborazione di strategie educative a servizio del dialogo tra le culture e della duplice crescita - umana e spirituale - di ogni uomo.
L'Offsite Session non si può ridurre a avvenimento isolato, ma deve costituire un primo passo di iniziative volte alla pianificazione e allo sviluppo di nuove e feconde sinergie.
Fausto Ruggeri, segretario dell'ABEI
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